Io dedico questa composizione
ispirandomi alla bella canzone
alle insegnanti conosciute finora
in tanti anni di insegnamento
e altrettanti di apprendimento
a quelle conosciute appena
non c’era tempo e valeva la pena
di perderci un secolo in più.
A quelle quasi da immaginare
tanto di fretta le ho viste passare
nei lunghi corridoi o per le scale.
A molte colleghe di sezione
i loro occhi il più bel paesaggio
han fatto sembrar più corto il cammino
con un sorriso, una carezza o un bacino.
A quelle che facevano sostegno
tanto grande era il loro impegno
che unito ad altresì ricco ingegno
hanno lasciato in me il segno.
Immagini care vive nei miei ricordi
tutte voi non sarete scavalcate
dalle colleghe di un ricordo più vicino
ma tutte insieme in un’immagine fervida
dentro di me una foto di gruppo.
Allora nei momenti di beatitudine
quando il ricordo diventa abitudine,
una maniera di viversi insieme.
Ripenso ai vostri consigli,
a ciò che avete lasciato in me
e che ancora lascerete
resteranno marchi indelebili
nella costruzione del mio modus operandi
E penso a quelle da conoscere,
quelle che verranno
ancora molto mi daranno.
L’esperienza delle “vecchie”
l’entusiasmo delle “giovani”
la voglia di sperimentare delle creative
il rigore delle ortodosse
la precisione di alcune
la confusione di altre
la grande cultura e preparazione di certune
la noia di quelle per le quali Quando insegnare non è più un piacere
Tutti fattori importanti per la mia crescita
di insegnante e persona.
Ho carpito o almeno ho cercato di farlo
tutto il meglio di voi
ho valutato ciò che rappresentava il peggio
ho cercato di trovare una motivazione
ho rivalutato ciò che d’impatto non mi è piaciuto.
Ho ascoltato con passione le vostre storie
da divoratrice di storie umane che sono
ho accettato di buon grado di esservi di aiuto
laddove è stato possibile.
Chiedo scusa se ho declinato al femminile
ho seguito l’orma della canzone
ma non meno ho imparato
dagli insegnanti che ho incontrato:
Luca Ridi dalla travolgente simpatia
Marco Rossi gentile e irreverente
Andrea Sirotti un fugace incontro per l’alternanza
in una magica e breve danza
Paolo Strino intrigante e creativo
Catello Acanfora e il suo piglio
Luca Camprini dagli occhi loquaci e bambini
e il Prof Gala sostituito al Liceo Alberti
solo una voce dagli sguardi aperti
Valerio Camporesi con l’amore tra le maglie della rete
in duplice veste di collega e scrittore.
Poi ci sono le amiche insegnanti
con le quali non ho mai lavorato
ma sento forte il loro afflato.
I colleghi della scuola per osa
dall’eterogenea utenza
diciassette anni di docenza
e una storia di violenza.
E dulcis in fundo la dirigente
Silvia Baldaccini
con naturale inclinazione verso
l’umanità docente e… non solo.
Un grazie davvero sentito
Buon cammino a tutti.
Liberamente ispirata al testo di Fabrizio De Andrè Le Passanti .
Giorgio Blandino, Quando insegnare non è più un piacere, Raffaello Cortina Editore.
Grazie Monica, che bella sorpresa! E’ anche l’occasione per curiosare nel tuo blog. 🙂
Grazie Monica,
mi sono ritrovata nelle tue belle
parole..sei nata per lasciare un segno
sulla vita e i percorsi di ognuno di noi.
un forte abbraccio Roberta
Cara Monica,
è bello sapere che pur nella diversità ognuno di noi riesce a trasmettere qualcosa di se stesso. Grazie per il tuo scritto, tanti anni fa hai lasciato un segno indelebile in una terra lontana, ma oggi la distanza geografica non può cancellare l’affetto, la stima e quel qualcosa di inspiegabile che mi hai donato. Un abbraccio Erika