Recensione di La vita davanti a sè

indexE’ proprio qui il multietnico “…quartiere dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi ha già troppi impegni per scaldar la gente di altri paraggi” vi sono prostitute, prosseneti, travestiti, facchini e altro ancora. Tutti ricchi di umanità e affetto perchè se è vero che “dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fiori” e il piccolo protagonista di questo romanzo esilarante è davvero un fiore raro. Sono certa che questo romanzo  sarebbe piaciuto a Fabrizio De Andrè perchè vi sono i deboli, gli umili, e i reietti che lui tanto amava. Leggendo La vita davanti a sè si riesce ad entrare nella visione del piccolo ma grande Momò ed a comprendere il suo modo di leggere ciò che lo circonda. Egli ha sviluppato una concezione della vita che non dà spazio a orpelli, è asciutta, realistica e non priva di ironia. “Non si è mai troppo giovani per niente, dottore, date retta alla mia vecchia esperienza” così parlò Momò.  Ringrazio la cara collega Lucia Bruschi che mi ha dato la possibilità di conoscerlo lasciandolo nella Piccola biblioteca Libera del Centro 06 “Il Trifoglio”. Leggendolo pensavo alle citazioni che l’avevano colpita e via via che le trovavo mi sembravano ancora più belle. Buona lettura.