El diablo

Gustave_Doré_-_Death_on_the_Pale_Horse_(1865)

 

Sua madre, molti anni fa quando lei era poco più che una bambina e viveva ancora in Perù, le aveva raccontato di persone che avevano visto el diablo sulle vette, “un uomo vestito tutto d’oro a cavallo. “Mia madre aveva vissuto in montagna e mi aveva detto questa cosa” disse quel giorno M. nel suo idioma italo-spagnolo e si era ritrovata accanto a un uomo che “sembrava un diablo”, lui stesso le aveva raccontato che era stato in montagna e aveva incontrato un uomo a cavallo, M. gli aveva chiesto cosa era successo, le aveva risposto che non poteva dirglielo, ma che dopo quell’incontro sentiva bisogno di fare del male, e per non farvelo “mi sono tagliato qui” le aveva detto un’altra volta e le aveva mostrato il palmo della mano ferito.

“Col tempo era diventato cattivo e quando beveva mi picchiava, i bambini vedevano, strillavano e lo imploravano di non farlo. Quando rientravano da fuori la donna sperava di non trovarlo in casa, anche i bambini palesavano la loro gioia e giocavano tranquilli quando non c’era il padre.

M. desiderava che il coniuge rientrasse in casa sobrio, “quando non beveva era bravo con noi, poi d’improvviso si sedeva e guardava fisso davanti a sé e sembrava avesse un diablo dentro. Lo lasciavo stare, non gli dicevo niente e qualche volta si calmava da solo”.

“Mi dispiace”, ha risposto quando le ho chiesto cosa provava nel sapere che si era pentito promettendo che non lo avrebbe fatto più “gli voglio bene e mi dispiace che stia così, è colpa mia, avrei dovuto aiutarlo ma ho avuto paura, mi aveva detto che mercoledì avrebbe ucciso prima i bambini, poi me e infine se stesso. Mi sono spaventata, ne ho parlato con mia sorella e lei mi ha detto che l’aveva sognato con un abito bianco, lei fa un sogno molto importante…”

Credo intendesse dire che i sogni di sua sorella fossero premonitori, non l’ho interrotta, cercavo di comprendere il suo linguaggio e solo le volte che proprio non riuscivo a capire niente le chiedevo di ripetere.

“Da quanto tempo sono qui?” mi ha chiesto, “E’ una settimana oggi. Ti senti tranquilla qui dentro?” “Sì, anche i bambini stanno bene, non vogliono più tornare a casa.”

Da una settimana M. e i suoi due figli sono stati inseriti nella casa-rifugio per donne maltrattate, durante il colloquio preliminare il minore dei due continuava a entrare e uscire dalla stanza, calpestava i giocattoli, correva avanti e indietro come un animale braccato. La bambina era rimasta seduta nella stanza accanto a fare un disegno. Entrambi bellissimi, lui 4 e lei 7 anni, vivaci, dinamici e la madre sembrava non vedere né sentire niente: impermeabile.

Li accompagnai nell’appartamento dove avrebbero vissuto una parte della loro nuova vita.

Terminato il racconto mi chiese se credevo alla storia del diablo, le dissi che facevo fatica, dentro di me pensavo che miscele di alcool e droga possono provocare questi e altri effetti, provai anche, sempre nel silenzio delle pareti del mio cervello, ad azzardare una diagnosi: psicosi alcolica; ma questa è la mia interpretazione dovuta alla mia cultura, ai miei studi, al mio raziocinio, al mio materialismo, distanti dalla cultura peruviana.

Fuori dalla casa-rifugio mi sono venuti in mente Marquez e Amado, due autori che amo e che mi hanno affascinata tanto con le loro storie inverosimili, improbabili per noi, per me ma forse in quella parte del mondo esistono davvero uomini vestiti d’oro che vanno a cavallo in montagna, uomini con la coda suina sul fondo schiena e vecchie donne che rimpiccioliscono fino a diventare minuscole e ancora penso alla bella Remedios,  ai due mariti di Dona Flor… bè, sì forse in America latina è reale ciò che per noi è irreale e fantastico.

M. pensa che lui possa curarsi, liberarsi del vizio dell’alcool e quando sarà guarito lei tornerà a stare con lui ma adesso ha paura, attende l’ordine di allontanamento dal tribunale, teme però che quando l’avrà e potrà tornare nella sua casa lui continuerà a spaventarla, ha paura che possa prenderle i bambini e portarli in Albania, suo paese di origine.

Vede il marito molto più forte e potente di quello che realmente è…

…per lei è El diablo.

Un pensiero su “El diablo

  1. Brava Moni !!!! A quando anche un libro di racconti? Se sfondi, come scrittrice io mi licenzio.
    Andrea

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