Recensione di Il lago dei sogni

Non c’è niente da fare quando a parlare di una donna è un uomo ne traggo un grande piacere e altrettanta soddisfazione. L’uomo che sa calarsi nei panni ed entrare nelle intime pieghe di una donna sortisce un effetto a dir poco straordinario. Qui la donna in questione è Itria Panedda Nilis e Niffoi ne fa un ritratto davvero sublime, poiché la ritrae al di sopra degli altri e delle altre grazie ad una marcata personalità, acuta intelligenza e forte sensibilità. Poche pagine e rimane vedova di un uomo che prima di morire le fa due richieste: bere tre volte al giorno il buon vino cannonau e non andare con altri uomini. Mi domando se si può essere più egoisti e possessivi di così da voler continuare ad esercitare un controllo sulla propria moglie anche dopo la morte. Morte vera o inscenata? Chi può dirlo? Antica Benzina, la maghiargia è certa che la morte di Tzesiriu Baffia sia stata una messinscena. Comunque morto per finta o per davvero la vita procede lo stesso a Melagravida, questo paese mi evoca Macondo forse per l’intrecciarsi di fantasia e realtà e per la fisicità dei personaggi, arsi e consumati dal sole e dalle intemperie. Don Severino che si è fatto prete per via delle misure irrisorie del proprio pene, privo di vocazione religiosa è una figura tutt’altro che positiva ma Panedda perdonerà anche lui oltre a Seppedda Palidda la catechista. Sappiamo bene che grande dote sia il saper perdonare davvero, anche chi, come in questo caso ha ucciso il proprio amato. Sì perché Panedda tiene fede alla promessa di bere il buon vino tre volte al giorno ma quel giorno che
“sentì un soffio strano nelle vene” dovrà uscire di casa e recarsi al lago per refrigerarsi dalla “calura figlia del demonio”. Consuma la sua passione con Martine il caprario dal quale avrà un figlio che erediterà la sensibilità e la passione per la lettura materne. Poiché il motto di Panedda è diventato “un libro al giorno toglie la morte e l’invidia di torno”, ha cambiato idea a proposito della lettura, lei è un personaggio che si evolve e solo gli stolti non cambiano mai idea, legge romanzi perché solo con quelli si possono capire il mondo e i cristiani. La libreria è il suo tesoro e i libri sono beni preziosi da salvare, da tutelare a costo della vita. Gli extraterrestri, che siamo noi rovinati dall’uso improprio e massiccio della tecnologia, approdano a Melagravida e chiedono aiuto alle uniche persone in grado di riportarli sulla buona strada quella di quando si leggevano i libri, Panedda e il figlio acconsentono e salgono sul grande ragno metallico.15973247078448371190300984114394